Diritto di prelazione sulle quote societarie: guida completa alla clausola nelle SRL

21 Maggio 2025

Nel contesto delle società a responsabilità limitata (SRL), la gestione delle quote societarie è un aspetto cruciale per la stabilità e il controllo della compagine sociale. Una delle clausole più utilizzate per regolare la cessione delle quote è il diritto di prelazione, uno strumento che consente ai soci esistenti di avere una preferenza nell’acquisto delle quote che un altro socio intende vendere. In questo articolo approfondiamo il significato, le modalità applicative e le implicazioni giuridiche del diritto di prelazione sulle quote societarie.

Che cos’è il diritto di prelazione nelle società 

Il diritto di prelazione è una clausola contrattuale o statutaria che attribuisce a uno o più soggetti il diritto di acquistare in via preferenziale un bene, nel momento in cui il suo titolare intende cederlo a terzi.

Nel contesto delle SRL, si applica alla cessione delle quote societarie: prima di poterle vendere a un soggetto esterno, il socio cedente deve offrirle agli altri soci alle stesse condizioni.

Finalità principali del diritto di prelazione nelle SRL:

  • evitare l’ingresso di soggetti estranei non graditi
  • tutelare la stabilità della compagine sociale
  • garantire pari opportunità tra soci

Quando si applica la clausola di prelazione nelle SRL

La clausola di prelazione non è obbligatoria per legge, ma deve essere prevista dallo statuto o inserita in un patto parasociale. È pertanto uno strumento di natura convenzionale.

Si applica nei seguenti casi:

  • la clausola è prevista dallo statuto approvato dai soci
  • la volontà di cedere le quote è comunicata formalmente dal socio cedente
  • gli altri soci esercitano il diritto nei termini previsti

Non si applica automaticamente in assenza di previsione statutaria. In tal caso, si fa riferimento all’art. 2469 c.c., che consente la libera trasferibilità delle quote, salvo diversa disposizione.

Procedura per l’esercizio del diritto di prelazione 

Il corretto esercizio del diritto di prelazione prevede una procedura ben definita, spesso disciplinata dallo statuto. In linea generale, le fasi sono le seguenti:

  1. Notifica dell’intenzione di cedere: il socio cedente comunica agli altri soci (o all’amministratore) l’offerta ricevuta da un terzo, specificando prezzo, modalità e tempistiche.
  2. Comunicazione ai soci: l’organo amministrativo trasmette l’offerta a tutti i soci titolari del diritto di prelazione.
  3. Esercizio della prelazione: i soci, entro il termine stabilito (solitamente 30 giorni), comunicano la volontà di acquistare le quote.
  4. Assegnazione delle quote: se più soci esercitano la prelazione, le quote vengono divise in proporzione alle partecipazioni o secondo criteri statutari.

Se i soci non esercitano il diritto entro il termine, il cedente è libero di vendere a terzi, alle stesse condizioni notificate.

Conseguenze della violazione della clausola di prelazione

La cessione di quote in violazione della clausola di prelazione può comportare conseguenze giuridiche rilevanti.

Possibili effetti:

  • Inefficacia della cessione nei confronti della società e dei soci, se previsto dallo statuto
  • Richiesta di risarcimento danni da parte dei soci pretermessi
  • Annullabilità o invalidità dell’atto nei casi più gravi

In giurisprudenza, la violazione della clausola non comporta automaticamente l’annullamento dell’atto, ma possono essere riconosciute tutele risarcitorie ai soci lesi.

Clausola di prelazione e statuto societario 

La clausola di prelazione è inserita nello statuto al momento della costituzione della società o mediante modifica successiva con delibera assembleare.

Aspetti da considerare nella redazione della clausola:

  • ambito di applicazione (cessioni a titolo oneroso, gratuito, successione)
  • modalità di comunicazione e tempistiche
  • criteri di riparto in caso di più soci interessati
  • effetti della mancata risposta entro i termini

Una clausola chiara e ben strutturata riduce i rischi di contenzioso tra soci.

Vantaggi dell’inserimento della clausola di prelazione 

Inserire una clausola di prelazione nello statuto di una SRL offre numerosi benefici pratici e strategici:

  • Controllo sulla compagine societaria
  • Maggiore coesione tra soci
  • Prevenzione di conflitti
  • Protezione del know-how e delle informazioni aziendali
  • Valorizzazione delle quote (grazie a un mercato più controllato)

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La gestione delle quote societarie richiede attenzione, competenza giuridica e un supporto professionale qualificato. Lo Studio Legale Vescovi offre consulenza specialistica in materia di diritto societario, assistendo imprenditori e soci nella redazione di statuti, nella gestione delle clausole di prelazione e nella risoluzione di controversie relative alla cessione di quote. 

Il diritto di prelazione sulle quote societarie è uno strumento essenziale per garantire stabilità, trasparenza e controllo all’interno di una SRL. Una corretta implementazione e gestione di questa clausola consente di tutelare gli interessi dei soci e prevenire conflitti futuri.

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